Tra dieci anni le rinnovabili costeranno meno di carbone e petrolio
Sebbene un colosso del''economia mondiale come gli USA stia abbandonando le politiche di Green Energy e il presidente Trump abbia dichiarato di voler riaprire le miniere di carbone, il mondo sembra andare in tutt'altra direzione. E non solo per una questione di coscienza ambientalista, ma anche perché le fonti rinnovabili di energia nel giro di una decina di anni saranno più convenienti di quelle fossili.
E' quanto si legge in un rapporto del REN21, società globale di energia rinnovabile che si occupa di favorire la totale transizione verso le energie pulite. REN21, che collabora con l'UNEP, il programma ambiente dell'Onu e con altre organizzazioni intergovernative come l' AIE , la Banca Mondiale e IRENA per stilare il suddetto rapporto ha raccolto il parere di numerosi esperti in materia di energia da tutto il mondo. I 114 professori chiamati in causa si sono espressi dando vita a 12 dibattiti sul futuro delle rinnovabili. Hanno discusso ad esempio dell'accordo di Parigi, del riscaldamento globale, dell'utilizzo delle rinnovabili per i trasporti e di come le rinnovabili possano promuovere un reale cambiamento socio economico.
Quasi la totalità degli esperti, il 70% per l'esattezza, sostiene che il costo della Green Energy è destinato a scendere sempre più fino a superare in convenienza tutte le fonti fossili. Tra una decina di anni dunque sarà auspicabile una vera e propria transizione verso un utilizzo delle rinnovabili del 100%
Del resto non c'è da stupirsi se si considera che Paesi come la Cina e la Danimarca continuano ad investire sulle energie pulite dimostrando che il Pil può crescere senza che ci sia un aumento del consumo di fonti fossili.Certo, bisogna tuttavia riconoscere che in alcune aree depresse come l'Africa, o in stati come USA e Giappone sarà difficile raggiungere una totale transizione entro 2050, nel primo caso per via dello stato di arretratezza dell'economia e per i sistemi di potere vigenti, per quanto riguarda gli altri due la responsabilità è da ricercarsi nelle pressioni dell'industria energetica tradizionale.