Gli appassionati di sostenibilità ambientale, sempre alla ricerca di smart city come meta per i loro viaggi, troveranno sicuramente interessante la lista di di città stilata dalla società di consulenza Arcadis. Nasce così il Sustainable Cities Index che valuta gli aspetti sociali, ambientali ed economici di 100 città.
La classifica, realizzata in collaborazione con il Center for economic and business research inglese, poggia su tre pilastri: persone, pianeta e profitto. Finisce così sotto i riflettori innanzi tutto la qualità della vita, parametro che si fonda su salute, istruzione, salari e criminalità.
Si prosegue tenendo conto dell'ambiente attraverso l'analisi ad esempio di energie rinnovabili, aree verdi, emissioni, ed inquinamento atmosferico.
Parlare di profitto invece equivale a tener conto dell'economia della città con riferimento Pil, alla capacità di fare impresa ed ai trasporti.
In cima alla lista troneggia la Svizzera con Zurigo ed in generale le città europee si piazzano meglio rispetto al resto del mondo. Al secondo posto si trova Singapore, ma a ruota arrivano di seguito direttamente dal vecchio continente Stoccolma, Vienna e Londra.
L'Italia compare solo al ventiduesimo posto con Roma poiché la nostra capitale non brilla rispetto alla qualità della vita a causa delle quale conquista solo la trentatreesima posizione e neppure in merito all'economia per cui arriva quarantanovesima, mentre la cura per l'ambiente la premia facendole guadagnare addirittura il settimo posto. Ancora meno lusinghiera la situazione di Milano rispettivamente trentaquattresima per qualità di vita, trentaseiesima per l'attenzione verso l'ambiente e cinquantasettesima per lo sviluppo economico.
Nella parte più bassa della classifica, agli ultimi cinque posti, compaiono invece i Paesi emergenti, con Calcutta, Il Cairo, Nairobi, Nuova Delhi e Manila. Queste città infatti meritano il bollino nero a causa della mancanza di sviluppo economico, per le politiche adottate in merito alle energie rinnovabili e per la scarsa attenzione alla qualità dell'aria. Nel sud del mondo si continuano a trascurare le linee guida rispetto alle emissioni di CO2 e si ignorano totalmente tutte quelle problematiche legate all'inquinamento atmosferico, al surriscaldamento globale e di conseguenza ai cambiamenti climatici.