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Vitamina D: buon cibo e tanto sole

Vitamina D: buon cibo e tanto sole
Per garantire il benessere non solo delle nostre ossa, ma più in generale di tutto il nostro organismo non si può trascurare un corretto apporto di vitamina D. Quest'ultima, in realtà è ben più complessa di quanto generalmente siamo portati a credere.

​Quest'ultima, in realtà è ben più complessa di quanto generalmente siamo portati a credere. Sotto la sigla di vitamina D, infatti, rientrano ben 5 molecole diverse: D1, D2, D3, D4, D5, ma in fondo, tra queste, per il corpo umano sono davvero significative solo la D2, di origine vegetale, nota come ergocalciferolo e la D3 di provenienza animale che prende il nome dicolecalciferolo. La vitamina D in ogni caso, a prescindere da quale forma assuma può essere considerata tanto una vera vitamina quanto un ormone. Questo accade poichè essa può essere assunta attraverso gli alimenti che regolarmente consumiamo e dai quali possiamo trarre fino al 20% del nostro fabbisogno quotidiano e poichè una volta trasformata nella sua forma attiva, il calcitriolo, prende le sembianze di un ormone sterotideo capace dunque di agire su tesuti e organi bersaglio. La vitamina D è famosa per la sua capacità di fissare il calcio nelle ossa, ma ne favorisce anche l'assorbimento nell'intestino ed il riassorbimento nei reni insieme al fosforo facendo si che esso non venga eliminato con l'urina. Perchè il nostro organismo possa servirsi con successo di questa preziosa sostanza sarà necessario averla a disposizione in forma attiva cioè come calcitriolo grazie a due reazioni di idrosilazione che avvengono rispettivamente nel fegato e nei reni.

 A permettere la sintesi del colecalciferolo, il principale precursore della vitamina D, assorbito anche nell'intestino dagli alimenti, sarà un irrinunciabile alleato della nostra salute: il sole. L'esposizione ai suoi raggi, infatti, anche solo per 15/20 minuti al giorno, permette al nostro corpo un adeguato approvigionamento di tale sostanza. Proprio per questo motivo la maggiore concentrazione di vitamina D nel sangue la si registra nella bella stagione e di contro i periodi dell'anno in cui si è più esposti alle malattie sono l'autunno e l'inverno. Questa molecola infatti ha anche il merito di incidere positivamente sul nostro sistema immunitario rendendoci più forti e resistenti alle agressioni esterne. Le moderne ricerche scientifiche tra l'altro hanno anche ipotizzato che la vitamina D possa essere utile nella prevenzione di patologie come l'osteoporosi, l'ipertensione e il cancro e di diverse malattie autoimmuni.

 Un ruolo di tutto rispetto nell'approvigionamento di vitamina D oltre che dalla luce naturale è giocato anche dal cibo. Gli alimenti che ne sono maggiormente ricchi sono: le uova, il latte e i suoi derivati, i funghi ed in generale le verdure a foglia verde, ma soprattutto il pesce. Tra le diverse varietà è da preferire quello più grasso come lo sgombro, l'anguilla, la trota, il salmone, il pesce spada, lo storione e non ultimo il merluzzo con il suo olio. 

La mancanza di vitamina D spesso non è evidente se non facendo specifiche indagini ematiche sarà per tanto necessario tenerne i livelli sotto controllo soprattutto se si è consapevoli di non esporsi abbastanza ai raggi del sole e di non avere una corretta alimentazione. Ottima per la prevenzione sarebbe la dieta mediterranea. Campanelli d'allarme potrebbero essere dolori alle ossa e debolezza muscolare, ma spesso non sono così significativi da destare sospetto o ancora asma nei bambini e disturbi cognitivi negli anziani, frequente sudorazione delle mani o ancora umore altalenante con momenti di tristezza acuta e vera e propria depressione poichè la vitamina D è legata alla produzione di serotonina. Il fabbisogno di tale sostanza tuttavia cambia con l'età, essa è più necessaria ai bambini e alle donne in stato interessante o in allattamento. Anche gli anziani comunque è bene che stiano attenti a non scendere sotto i livelli minimi a causa magari di uno stle di vita sedentario che spesso li porta a non uscire da casa per molto tempo. Quando la carenza di vitamina D diventa davvero patologica si può manifestare nei bambini con il rachitismo mentre con l'osteomalacia negli adulti. Altri sintomi possono essere delle alterazioni nel metabolismo renale o epatico. Attenzione però! Anche un'eccessiva somministrazione di vitamina D può diventare nociva ed avere delle conseguenze fastidiose come nausea, vomito, diarrea o addirittura gravi a scapito di reni e cuore. Difficilmente tuttavia potrà essere responsabile di tali inconvenienti l'alimentazione, ma piuttosto lo saranno integratori e farmaci assunti arbitrariamente. .

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