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Come scegliere il pesce

pesce
Consumare pesce è sicuramente una scelta salutare, ma come fare a scegliere cosa portare in tavola? Innanzi tutto il pesce deve essere fresco e dunque bisogna prestare attenzione ad alcune caratteristiche. Guardare gli occhi è un ottimo punto di partenza: devono essere sporgenti, pieni e lucenti.

Un altro elemento da considerare sono le branchie che devono essere rosse, il corpo invece deve essere rigido, la carne ben soda, l'ideale sarebbe poter toccare il pesce, se rimarrà l'impronta delle vostre dite vorrà dire che non è freschissimo. La pelle deve essere lucida ed i colori vivaci e se ci sono squame devono essere ben attaccate al corpo del pesce. Lo stesso vale per le spine che devono essere ben salde alla carne e ve ne accorgerete se deciderete di spinarlo e sfilettarlo prima di cucinarlo. Il pesce fresco infine ha un buon odore di mare, fresco e piacevole e non deve assolutamente sapere di ammoniaca.
Ma per essere sicuri di consumare un buon prodotto sarebbe bene affidarsi anche a qualche altro accorgimento. Dopo aver verificato la freschezza del pesce sarebbe bene valutarne anche la provenienza preferendo quello italiano o comunque il pesce che proviene da mari non altamente inquinati. Il pesce dovrebbe essere sempre accompagnato da etichette che permettano di individuare la zona di pesca, il nome scientifico e commerciale della specie e il metodo di produzione (pescato, allevato o pescato in acque dolci).



Attenzione però il luogo di provenienza non sarà esplicitato ma contraddistinto dalla sigla FAO e da un numero. 

Cosa sono le zone di cattura FAO?
L'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) infatti, ha suddiviso il mondo in diverse zone  per garantire la tracciabilità di un prodotto ittico. L'area interessata dall'incidente nucleare di Fukushima è la 61, cioè quella dell'Oceano Pacifico di Nord Ovest, che comprende il Giappone e abbraccia una zona che va dalla Siberia alla Cina e alla Corea.
Ed è ad esempio la zona di pesca del tonno rosso, ma niente paura, anche nel Mediterraneo ed in particolare in Italia si pesca questa rinomata specie. Per quanto riguarda il tonno pinna gialla che, per intenderci è quello che finisce in scatola, proviene quasi tutto dalla confinante zona FAO 71. Quello destinato al mercato italiano viene in buona parte dall'Oceano indiano e Pacifico centro meridionale. 

Fate caso alle informazioni riportate sulle confezioni, praticamente tutte indicano chiaramente il luogo in cui il tonno viene trattato ed inscatolato, buona parte segnalano anche il luogo di pesca anche se non è obbligatorio come per il pesce fresco ed in linea di massima non corrispondono. Vi potrebbe infatti capitare di vedere a lettere cubitali la scritta "confezionato in Sicilia" o in Calabria, ma attenzione non vuol dire si tratti di tonno del Mediterraneo, guardando bene noterete l'indicazione zona FAO 71. Il tonno in scatola proveniente dai nostri mari è una rarità e, attenzione, neppure il prezzo può garantirlo, l'unica cosa da fare è leggere con attenzione!




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Giovedì, 28 Marzo 2024

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