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Allarme biodiversità: troppe specie sono a rischio

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La perdita della biodiversità è un'emergenza che coinvolge tutti, nessuno escluso. Troppe specie animali e vegetali rischiano l'estinzione e questo andrà senza dubbio a scapito dell'uomo, responsabile di questo disastro. Il climate change deve diventare una  priorità dei governi, ma non certo l'unica.  

Al contrario, è ora che venga rispettato l'accordo siglato nel settembre 2015 da 193 Paesi, tra cui l'Italia. I paesi firmatari sono tutti membri dell'ONU. In tale occasione è stata sottoscritta l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Si tratta di un programma d'azione che coinvolge non solo le persone, ma tutto pianeta. Nasce così  l'Obiettivo 15 che consiste nel proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre.

Non è rimasto molto tempo per agire anche perché i cambiamenti climatici dei quali, giustamente si parla quotidianamente ed il riscaldamento globale stanno avendo un'incidenza decisamente negativa anche sulla biodiversità, andando a compromettere un quadro già problematico e preoccupante.

Per renderci conto della gravità del problema basti pensare che delle 8.300 specie di animali conosciute, un 8 per cento si è già estinto e un 22% è a rischio estinzione

Per arginare questa deriva  entro il 2020 bisognerebbe garantire la conservazione, il ripristino e l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e dell'entroterra soprattutto delle foreste, delle paludi, delle montagne e delle zone aride.

A tal proposito sarebbe indispensabile promuovere una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare ovunque la riforestazione e il rimboschimento

La lotta alla desertificazione dovrebbe raggiungere un impulso notevole entro il 2030, anno entro il quale, tra l'altro, bisognerebbe garantire la conservazione degli ecosistemi montuosi

Altre azioni urgenti da compier sono: intervenire contro il bracconaggio e il traffico delle specie protette di flora e fauna e combattere il commercio illegale di specie selvatiche. 

Tutti dovrebbero poter accedere in modo suo alle risorse e bisognerebbe  aiutare i paesi in via di sviluppo a migliorare la gestione e  la conservazione dei loro ecosistemi naturali.


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