Il miele, si sa, è uno degli alimenti più sani e nutrienti a nostra disposizione, eppure a quanto pare, consumarlo a cuor leggero, senza porsi domande sia sulla provenienza che sulla sua qualità non è più possibile.
Certamente è un vero e proprio superfoods, ricco di minerali, antiossidanti, probiotici ed enzimi, ci offre vitamina B9 e tutti e 22 gli amminoacidi essenziali. Contiene proteine complete ed ha effetti meno dannosi dello zucchero sul nostro metabolismo, nonostante ciò oggi non lo si può più definire un alimento sicuro.
Buona parte del miele in commercio, infatti, ben il 75%, è contaminato da pesticidi della famiglia dei neonicotinoidi, derivanti dalla nicotina, così come si legge in un'indagine globale pubblicata sulla rivista Science e condotta da Edward Mitchell della Université de Neuchâtel in Svizzera. Questi veleni possono essere spruzzati sulle foglie, messi nel suolo in forma granulare o usati per trattare i semi.
Stando ai dati forniti dall'UE, la loro concentrazione sarebbe minima e non costituirebbe un pericolo per l'uomo, ma lo sarebbe al contrario per gli insetti impollinatori, in particolare le per api stesse. Finché la situazione rimarrà invariata dunque, secondo gli studiosi, potremo utilizzare il delizioso nettare, tuttavia sono indispensabili ulteriori studi che scongiurino l'incidenza dei neocidi sul nostro sistema immunitario e sulla crescita umana.
L'indagine è stata condotta prendendo in esame campioni di miele provenienti da ogni paese del mondo e la situazione non è per nulla confortante poiché è emerso che tre campioni su 4 sono positivi alla contaminazione.
Il 30% sono contaminati da un singolo neonicotinoide, ma il 45% da due o più, il 10% contiene 4-5 diversi.pesticidi. Il miele peggiore in tal senso sarebbe quello proveniente da Europea, Usa e Asia.
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