Arrivando a Sorano si ha quasi l'impressione che questo suggestivo borgo abbarbicato sulla roccia sia un tutt'uno con l'altura su cui è poggiato e che le case in tufo che ne costituiscono il nucleo centrale emergano dalla viva pietra. Sorano sorge a strapiombo sulla valle del torrente Lente, e da lì domina la valle sottostante.
Il borgo risale all'età etrusca, nel Medioevo appartenne alla famiglia Aldobrandeschi, per poi, nel 1293, passare sotto il controllo della famiglia Orsini che s'impegnò a potenziarlo dotandolo di fortificazioni all'avanguardia che lo resero una roccaforte sicura dagli attacchi esterni. Nel 1556, Sorano entrò a far parte dei possedimenti dei Medici e divenne parte del Granducato di Toscana.
Luogo simbolo di quest'antico borgo maremmano è la Fortezza Orsini uno straordinario esempio di architettura militare. I suoi sotterranei che si dispongono su più piani, sono stati realizzati come un vero e proprio labirinto di gallerie alcune molto antiche, addirittura risalenti all'epoca etrusca. All'interno della Fortezza sono ospitati il Museo del Medioevo e del Rinascimento. Anche notevole è il Masso Leopoldino una fortificazione che domina l'abitato di Sorano. Circondata da altissimi muri a scarpa con una torre di avvistamento, fu edificata in epoca medievale prima della Fortezza Orsini e ristrutturato dai Lorena nel corso del XIX. Sulla sommità del Masso si apre una splendida terrazza da cui godere di un meraviglioso panorama .
Altri punti d'interesse sono poi
la Porta dei Merli con la sua cornice in pietra a bugne, da cui si accedeva al borgo, dopo aver attraversato il ponte levatoio,
il Palazzo Comitale caratterizzato da un bel portale in travertino,
la Torre dell'Orologio e l
a Collegiata di San Nicola. L'esistenza dell'edificio sacro è già attestata nelle decime del 1276. la Collegiata subì profondi rifacimenti nelle epoche successive, soprattutto all' inizio XVI secolo ed alla fine del XIII. Al suo interno sono custodite importanti opere d'arte come un fonte battesimale del 1563, un ciborio in pietra lavica del '400 ed una tela di Raffaello Vanni.
Da non perdere sono infine due testimonianze legate al mondo etrusco:
la Necropoli etrusca con sepolture monumentali e le Vie Cave, antichi percorsi sotterranei di cui non si conosce lo scopo, scavati nella roccia, che s'innalzano con pareti fino a 25 metri. Si tratta di assi viari davvero sorprendenti, immersi in una natura rigogliosa ed incontaminata, all'interno del
Parco Archeologico Città del Tufo. Oggi queste "scorciatoie" che permettevano di raggiungere velocemente i centri abitati, la campagna coltivata sulle alture, le necropoli e gli altri insediamenti.
continuano ad essere percorse dagli escursionisti e dai visitatori. Le Vie Cave sono inoltre preziose dal punto di vista ecologico-ambientale poiché grazie alle condizioni climatiche e ambientali che hanno sviluppato, hanno dato vita ad un microclima che ha favorito la crescita di piante tipiche di ambienti umidi e ombrosi come felci, muschi, licheni ed edere.Mangiare vicino SoranoAgriristoro Focaccia la Dogana
Immerso nella splendida natura Toscana, questo agriturismo è caratterizzato da un ambiente familiare e dall'utilizzo di prodotti tipici a km 0. Durante la bella stagione è possibile mangiare all'aperto in una location davvero suggestiva, i tavoli infatti sono disposti sotto un portico in giardino con bellissima vista sulle colline toscane. Gli antipasti di salumi e formaggi sono molto buoni così come le marmellatine di accompagnamento. Altrettanto valida anche la focaccia fatta in casa con lievito madre Tra i primi
potete provare fettuccine fatte in casa ai funghi porcini e al ragù di cinghiale, tra i secondi le scaloppine al vino o il rosbif e magari concludere il pasto con la mousse alla lavanda. Una nota particolare merita infine l'olio di oliva utilizzato per condire i piatti. Quest'agriturismo è perfetto per tutta la famiglia e, grazie agli spazi all'aperto piacerà anche ai bambini.
Il prezzo è buono.
Nella vicina Pitigliano potrete optare per Il Tufo allegro, un locale molto carino e caratteristico che sorge nel cuore del Ghetto degli ebrei, arredato con una sobria eleganza.
La cucina è buona e curata ed offre un menù che attinge dalla cucina maremmana e da quella ebraica. Ottimi i primi come i ravioli con cinghiale castagne e crema di lenticchie, i pici, le pappardelle al ragù di cinghiale le pappardelle con lo zafferano, gli gnocchi di patate rosse con ragù bianco di cinta senese, i tortelli, le zuppe di legumi o di ricotta o di cipolla o ancora i secondi come il buglione d'agnello, il ragù di agnello, il maialino al latte, la tagliata con funghi porcini, le salsicce sottolio. Per concludere il pasto potreste provare le mousse o la crema di ricotta e panna con frutti di bosco
Ricca la selezione di vini regionali, nazionali, la cantina infatti annovera più di 500 etichette. Non è un locale economico e le porzioni non sono particolarmente abbondanti, ma la qualità dei piatti non vi deluderà.