Si tratta di un compromesso tra la proposta dell'organo esecutivo dell'Ue che aveva previsto un taglio del 30%, e quella del Parlamento che aveva invece optato per una riduzione del 40%. E' stata inoltre stabilita una tappa intermedia, fissata al 2025 che vedrà un taglio dell'emissioni del 15%. L'intesa dovrà essere formalizzata dal Consiglio e dall'Europarlamento
Si tratta tuttavia di un compromesso che non soddisfa pienamente i Paesi contraenti. La Germania, infatti, non vorrebbe che venissero presi provvedimenti troppo restrittivi tali da rallentare l'industria automobilistica, mentre le associazioni ambientaliste, avrebbero voluto risultati più soddisfacenti. Per essere davvero incisivi nella lotta all'inquinamento atmosferico infatti e per far fronte ai cambiamenti climatici, sarebbe necessario fare scelte coraggiose anche se apparentemente rischiose, muovendosi nell'ottica di uno sviluppo davvero sostenibile.
Anche l'Acea, l'associazione europea dei produttori automobilistici, pur assicurando il massimo sforzo ed impegno, ha manifestato preoccupazioni di fronte ad un taglio del 37,5% che appare un obiettivo più politico che effettivamente realizzabile dal punto di vista economico e tecnologico. L'Acea ha poi sottolineato come per ridurre le emissioni di CO2, sia necessario investire sulle infrastrutture e promuovere politiche sociali volte a contenere le ripercussioni negative che si prevedono nel settore automobilistico in ambito lavorativo.