Il presidente Macron, dunque si muoverà in linea con quegli impegni in merito ai quali si era espresso in campagna elettorale confermando il suo interesse verso il benessere dell'ambiente e in conseguenza anche dei suoi connazionali. L'utilizzo del glifosato del resto pone non pochi problemi dal momento che l'Istituto internazionale di ricerca sul cancro (IARC) ha indicato questa sostanza come probabilmente cancerogeno per l'uomo. EFSA (sicurezza alimentare), OMS, FAO e ECHA (prodotti chimici) hanno espresso giudizi più rassicuranti, ma hanno previsto comunque misure di cautela, riconoscendone la pericolosità per l'uomo e per l'ambiente.
I residui di glifosato nei cibi dovranno essere di volta in volta valutati e questo erbicida non va utilizzato in aeree densamente popolate. Che il glisofato non sia un prodotto sicuro appare evidente anche dal fatto che in paesi come l'Olanda non può essere venduto a privati per uso casalingo e che in California è finito nella lista dei prodotti cancerogeni nonostante le rimostranze di Monsanto.
La comunità scientifica poi continua ad essere fortemente scettica riguardo il glifosato e sul suo impatto sulla salute umana e più di un milione e 300 mila cittadini europei hanno firmato l'Iniziativa di legge europea per impedirne l'utilizzo.
A questo punto è auspicabile che anche l'Italia prenda posizione e assume un atteggiamento chiaro e responsabile volto a tutelare i suoi abitanti e a farsi sempre più garante del suo benessere.