Vertice italo-francese, impegno su CO2 e tutela del mare

​Il trentaquattresimo vertice italo-francese che si è tenuto a Lione il 27 settembre ha visto confrontarsi il presidente Emmanuel Macron e il premier Paolo Gentiloni su questioni di grande rilievo sia per le rispettive popolazioni che per l'ambiente. 

Tra i temi trattati non sono mancati naturalmente le questioni climatico-energetiche.
D'obbligo un richiamo all'Accordo di Parigi, ma non ancora del tutto esaustivo dal momento che in Italia è ancora in via di definizione, una roadmap per la completa de-carbonizzazione al 2050 che indichi chiaramente un percorso a tappe coerente con gli indirizzi dell'Unione Europea.
Anche generico appare l'impegno del nostro paese alla riduzione delle emissioni di CO2, mentre la Francia ha deciso di chiudere con il carbone entro il 2023, l'Italia infatti, non ha ancora una scadenza ben precisa. Sarebbe auspicabile, come ha commentato a tal proposito la presidente del WWF Donatella Bianchi che tutti gli impianti chiudessero entro il 2025, senza dimenticare inoltre che le centrali di Brindisi e Civitavecchia sono tra quelle a maggiori emissioni di CO2 in Europa.
Più rassicurante quanto detto sulla tutela del mare e sul Santuario dei cetacei Pelagos dal momento che Italia e Francia hanno assunto l'impegno comune per il Mediterraneo ed in particolare per la tutela dei cetacei e la lotta all''inquinamento. Tuttavia perché il santuario possa garantire gli obiettivi per il quale è stato istituito sono necessarie regole rigorose e condivise anche da Principato di Monaco, e Spagna, in modo da poter concretizzare azioni efficaci anche nel Golfo del Leone e nelle Baleari, entrambi fuori dal Santuario nonostante la significativa presenza di cetacei nelle loro acque.