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Legambiente: dossier EcoMafie 2017

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Si terrà oggi a Roma la presentazione del dossier sulle EcoMafie 2017 di Legambiente nella Sala della Lupa, presso la Camera dei Deputati a Montecitorio. Quello dell'EcoMafia è infatti un problema scottante che continua ad attanagliare il nostro Paese ed il fatto che finalmente se ne parli rappresenta un grande traguardo raggiunto grazie all'impegno della nota associazione ambientalista. 

Nell'ultimo anno, stando ai dati di Legambientè si è registrato un netto aumento dell'incidenza dei reati nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, dove se ne sono contati ben 13.388, il 48,3% sul totale nazionale (nel 2014 l'incidenza era del 44,6%). Capolista si conferma la Campania con ben 4.277 reati accertati, il 15,6% del totale nazionale, 3.265 persone denunciate e 22 arrestate, cui si aggiungono 1.040 sequestri. Il secondo posto spetta tristemente alla Sicilia con 4.001 reati, seguita dalla Calabria con 2.673 reati, dalla Puglia (2.437)e dal Lazio (2.431) Al Nord il primato spetta invece alla Liguria (1.144), con Toscana (settima con 1.832 reati) e Sardegna e (2.380).

I reati intorno ai quali la criminalità organizzato si muove sono numerosi: rifiuti, cemento, archeografia, agroalimentare, incendi, animali. Lo smaltimento illegale di rifiuti industriali è il più pericoloso campo d'attività delle EcoMafie ed è uno tra i business illegali più redditizio, non bisogna tra l'altro dimenticare che dall'Italia passano, via mare i traffici internazionali di rifiuti pericolosi e materie radioattive provenienti da altri Paesi e destinati a alle coste dell'Africa e dei paesi asiatici. Anche l'abusivismo edilizio che devasta gli angoli più belli della penisola consente alle mafie di fare affari d'oro come gli scavi clandestini nei quali viene fatta razzia di opere d'arte rivendute nei mercati illegali internazionali. Non meno redditizio è il controllo di attività illegali che hanno al centro gli animali e l'agroalimentare per cui si va dal caporalato, al trasporto della merce, fino alla contraffazione del made in Italy, alla vendita dei prodotti sui banchi dei supermercati e al business legato alla ristorazione. Una nota a parte va dedicata infine al problema degli incendi che in questi giorni sta devastando il nostro Sud ed in particolare la Sicilia. Le cause naturali che possono scatenare un incendio boschivo infatti sono estremamente rare. per lo più gli incendi dunque sono dolosi, legati ad interessi speculativi.  

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