La Corsica è entrata presto nel mio immaginario, già da ragazzina, finendo in cima alla mia lista delle preferenze. Ricordo di aver cominciato a sognare quest'isola, per me selvaggia e misteriosa, leggendo Colomba, il romanzo di Prosper Mérimée , ambientato proprio in Corsica.
Di questa terra mi affascinavano la bellezza, la possibilità di visitare luoghi praticamnete incontaminatie di vivere a contatatto con una natura rigogliosa, ma anche aspra e prepotente. E quando finalmente sono riuscita ad andarci posso affermare con certezza che non mi ha deluso, anzi…La prima cosa a colpirmi, già dalla nave è stato il mare con il suo smalto blu cobalto, per non parlare poi delle insenature, dei golfi, delle interminabili spiagge.
L'autentico volto di questa terra, tuttavia, si trova nell'interno, là dove si stendono i castagneti, là dove i villaggi si aggrappano alle colline, rannicchiati ai piedi delle grandi chiese barocche, dove crescono antichi uliveti, dove sorgono le montagne alte ed aspre. La Corsica è soprattutto strade tortuose, sentieri per capre, pendii scoscesi, precipizi senza fine; è una dimora ancora intatta, dove solo la natura sembra regnare sovrana. Per scoprirne e gustarne la bellezza,il luogo ideale da visitare credo sia la Balagne. Qui si nasconde uno dei tratti più intimi dell'isola, all'ombra di alberi secolari, tra le case color ocra e le cappelle bianchissime, tra il profumo intenso di timo e di mirto. Questa regione sembra lontanissima dal turismo chiassoso e sfrenato e conserva gelosamente le sue tradizioni più antiche. Calvi, con la sua torre genovese, Feliceto, paesino appollaiato ai piedi di una parete di granito, il piccolo borgo di Speloncato o Occhiatana, non sono che alcuni tra i mille volti della Balagne. Ancora procedendo verso l'interno ecco la Castagniccia, da sempre baluardo della resistenza corsa contro gli invasori, un vero e proprio mare di boschi in cui svettano qua e là le abitazioni ed i campanili delle chiese. A fare da signore, in questa regione non può che essere il castagno, come suggerisce il nome stesso del luogo. Un tempo era detto "l'albero del pane", poiché con i suoi frutti sfamava la popolazione, soprattutto nei difficili periodi di guerra,oggi le imponenti piante sono abbandonate a loro stesse a causa di una massiccia emigrazione, ma l'eredità della cultura del castagno si conserva nell'artigianato e nelle ricette tradizionali. Il modo migliore per visitare la Corsica sono sicuramente le escursioni, magari a piedi, percorrendo uno dei tanti sentieri attrezzati dal personale che lavora nel Parco naturale regionale corso.
Il più celebre e difficile degli itinerari possibili è il GR 20, il cui tracciato tocca delle altitudini superiori ai 2000 metri con importanti dislivelli, passando attraverso l'alta montagna, da Calenzana a Conca. E` praticabile da metà giugno fino alla fine di ottobre. Straordinari si riveleranno anche i percorsi a cavallo, che solcano l'isola attraverso degli scenari da sogno, permettendo di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili attraverso le strade comuni. Un'altra soluzione saranno gli itinerari in bicicletta, che consentiranno di gustare i colori e gli odori della Corsica. Ma se di faticare non volete saperne "u trenichello" farà al caso vostro! È l'unico mezzo che attraversa l'isola sulla strada ferrata, collegando Bastia ad Ajaccio, percorre vie impossibili per le automobili. La lentezza con cui procede permette di ammirare il paesaggio e di calarsi nello sconfinato silenzio, di questi luoghi.
Esiste poi la Corsica del turismo balneare, amata dai velisti, dai patiti della tintarella, da tutti coloro i quali associano il binomio estate-mondanità.
L'isola offre una fauna marina molto ricca fatta di grosse cernie, triglie, murene, dentici, saraghi: un vero paradiso per i pescatori, che potranno cimentarsi anche nella pesca d'acqua dolce, in Corsica vi sono infatti numerosi fiumi e torrenti nei quali vengono praticati sport come la canoa-kayak, il nuoto, il canyoning.
Anche le terme potrebbero costituire per l'isola una valida attrattiva, sono diverse infattile sorgenti disponibili e la loro efficacia é molto riconosciuta. Solo qualcuna é attualmente sfruttata, come lo stabilimento di Pietrapola, già noto ai romani, come è stato rivelato dalle monete e dalle tracce di antiche canalizzazioni, rinvenute sotto l'attuale impianto termale.
Per allietare le calde serate corse non mancheranno infine le manifestazionimusicali, numerosissime, adatte ad ogni genere di spettatore. A giugno, quando l'isola comincia a risvegliarsi, le strade di Calvi, solcate da secoli di storia, offrono uno scenario incantevole al Festival del jazz. In questo periodo, tra luglio e metà agosto invece le voci del Mediterraneo risuonano nel villaggio di Pigna e nei villaggi della Balagne che aderiscono all'iniziativa. Estivoce, questo il nome della kermesse, fino al 17 agosto fonderà insieme culture diverse, e suoni quanto mai differenti tra loro guidando il pubbblico in un suggestivo viaggio che lo accompagnerà dal Barocco fino al Flamenco, in una straordinaria varietà di suggestioni e atmosfere.