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Fukushima fa ancora paura

Fukushima
L'incubo di Fukushima continua a minacciare il Giappone e non solo. Il cesio che si è disperso nell'ambiente dopo l'incidente della centrale nucleare avvenuto nel marzo del 2011 è stato ritrovato anche molto lontano da Fukushima.  

Più precisamente importanti tracce di cesio sono state rinvenute nella sabbia di otto spiagge distanti circa 100 chilometri dall'impianto e nelle falde acquifere in quantità addirittura dieci volte superiori a quello del mare del porto di Fukushima​. 

Nonostante ciò i ricercatori dell'Università giapponese di Kanazawa, guidati da Virginie Sanial e la rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) continuano a sostenere che ciò non rappresenta una minaccia per l'uomo poiché nessun individuo è stato esposto a quest'acqua né l'ha bevuta.

A maggior ragione bisogna sottolineare, a detta del team di studiosi, che il cesio-137 prodotto dall'incidente è stato trasportato lungo la costa dalle correnti oceaniche e lì è rimasto 'bloccato' nei granelli di sabbia, sulle spiagge e nelle falde acquifere. 

Una tale scoperta deve mettere in guardia e far riflettere sul fatto che ad oggi esistono 440 reattori attivi di cui più di metà sorgono in zone costiere.

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