Pensando alla Germania, forse Tubinga non sarà la prima meta che vi verrà in mente, sebbene si tratti di un centro molto noto per via della sua Università, nonostante ciò, vi assicuro che una visita a questa suggestiva cittadina del sud, non vi deluderà. Tubinga è infatti perfetta come meta insolita per San Valentino, per un viaggio con gli amici o ancora per trascorrervi un fine settimana con la famiglia.
Tubinga sorge nel cuore del Baden-Wurttemberg sul corso del fiume Neckar a due passi dal parco naturale di Schnbuch e vi permetterà di godere del tipico paesaggio della Germania Meridionale. Come la maggior parte delle cittadine che si trovano in questa zona, il suo centro storico si trova su una collina ed è dominato da un Castello anch'esso posto su di una zona elevata, dal quale si può ammirare una splendido panorama pressoché intatto, dal momento che durante la Seconda Guerra Mondiale fu risparmiato dai bombardamenti. Il maniero, noto come Hohentubingen è una struttura rinascimentale a quattro ale munita di torri rinascimentali e sorge su di un precedente castello medievale. Oggi l'edificio, visitabile, appartiene all'Università e ospita mostre curate dai diversi dipartimenti.
La cosa che colpisce di più di questa città è sicuramente la sua giovane popolazione costituita soprattutto da studenti, cosa che non stupisce tuttavia se si considera che in Germania è comune dire che "Tubinga non ha l'Università, ma che è l'Università".
Cosa vedere a Tubinga
Uno dei luoghi più caratteristici della città è l'isola sul fiume Neckar con il suo interminabile viale di platani risalenti probabilmente al XIX secolo e piantati dall'ultimo boia di Tubinga, che in mancanza di condanne a morte veniva impiegato come "ispettore delle vie comunali". Passeggiando lungo questo viale assolutamente romantico, incontrerete coppiette di innamorati, studenti intenti a discutere delle lezioni cui hanno assistito o dei libri che stanno leggendo, gente che gioca a bocce. Da qui potrete osservare uno scorcio della città davvero unico, sul fiume si affacciano infatti gli edifici risalenti al XVI secolo, costruiti direttamente sulla parte interna delle mura, e la torre di Holderlin, gialla con il suo tetto appuntito, simbolo della città. L'edificio, distrutto nel 1875 e ricostruito, prende il nome dal poeta Holderin, compagno di studi Hegel e Schelling, che in seguito ad una malattia mentale, dopo essere stato ricoverato nella Clinica Universitaria di Tubinga, trovò ricovero proprio in questa Torre. Noto anche con lo pseudonimo di Scardanelli, Holderin rappresenta uno dei capisaldi della letteratura tedesca e la Torre ospita un Memoriale ed un Museo a lui dedicati.
Proseguendo nella passeggiata si giunge al ponte di Eberhartd che prede il nome dal suo costruttore e fondatore dell'Università, realizzato prima in legno e poi sostituito da uno in pietra. Alla fine del viale alberato si apre il bosco dei sospiri in cui si trovano il monumento dedicato al compositore Friedrich Silcher (1789-1860) e l'unico eretto per una donna: la scrittrice Ottilie Wildemuth (1817-77).
Oltre che passeggiando, uno dei modi migliori per vivere e gustare questa zona di Tubinga è attraversare il fiume su di una Stocherkan, una tipica imbarcazione in legno, dalla forma snella, lunga anche 12 metri, condotta da un barcaiolo mediante un bastone di quasi sette metri che infila nel fondo del Neckar per spingersi avanti.
Il salotto della città è considerata la Piazza del mercato, sita nella parte alta di Tubinga. La piazza, con al centro una statua di Nettuno con il tridente è particolarmente accogliente grazie ai begli edifici che si affacciano su di essa, tra cui il Municipio, ai caffè ed ai ristoranti che durante la bella stagione l'affollano di tavolini ed ombrelloni. E' un luogo d'incontro molto amato dai giovani abitanti così come anche la piazza del legname, più piccola, ma non meno attraente. Nella casa al numero 5, dal 1985 al 98, risiedette Herman Hesse, durante il suo apprendistato da libraio così come ricorda in una delle sue novelle "Unter Rad".
Ancora nella parte alta della città fermatevi ad ammirare la Casa universitaria o Aula antica, riedificata ne 1777 in stile neoclassico, il Carcere universitario che con i suoi soffitti a a volte è il più antico della Germania, la Casa editrice Cotta che, fondata ne 1659 ha pubblicata i libri dei più illustri studiosi e letterati tedeschi e la Collegiata, un'imponente Chiesa costruita da 1470 al 1493 in stile tardo-gotico. Imponenti all'interno dell'edificio sacro sono le vetrete di cui Goethe scrisse: "I colori principali ci sono tutti nella loro più intensa energia e brillantezza.
Anche la parte bassa della città è ricca di sorprese e di tesori: non perdetevi il Museo Comunale, allestito in un antico granaio, il vicolo ebraico, il ponticello storto e il vicolo sul fiume Ammer dove un tempo abitavano e lavoravano i conciatori e i tintori di pelli.
In mezzo al quartiere dei viticoltori sorge la Chiesa di San Giacomo in stile estremamente sobrio come tutti gli edifici di questa zona, interessante il vecchio granaio del 1475 che oggi ospita l'ufficio demografico dell'amministrazione comunale, la neogotica Chiesa di San Giovanni, la nuova Aula del 1845 e lo storico Orto Botanico.
che con i suoi numerosi alberi esotici costituisce un cuore verde nel centro città.
E infine visitate il Convento delle Beghine dove Leonard Fuchs, il "padre della botanica" piantò il suo primo giardino di erbe mediche da cui nacque il libro De historia stirpium commentarii con 500 xilografie pubblicato nel 1543.