By Maria La Calce on Domenica, 05 Marzo 2017
Category: Cibo

I Paesi in via di sviluppo in prima fila nelle produzioni bio

Se il biologico si presenta come settore vincente nei paesi industrializzati, lo è ancora di più in quelli in via di sviluppo. A favorire il trend positivo sono i costi più bassi grazie al riutilizzo delle sementi ed al fatto che non si utilizzano fertilizzanti chimici e pesticidi. Le colture biologiche inoltre contribuiscono al ripristino della sostanza organica nel terreno, capaci far fronte a siccità e desertificazione.


Sono dunque proprio Asia, Africa e America Latina le aree in cui si concentra l' l'85% dei produttori bioL'India si pone al primo posto con ben 585.200 di operatori del settore, seguita da Etiopia (203.602) e Messico (200.039).

A farlo presente è "The World of Organic Agriculture: Statistics and Emerging Trends", il rapporto annuale presentato dall'Istituto di ricerca Fibl e dalla Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica Ifoam. I dati, presentati in occasione di Biofach, il Salone degli alimenti biologici di Norimberga, mostra un settore fiorente con un giro d'affari di ben 75 miliardi di euro, e un' ampliamento dell'estensione delle terre coltivate del 14,7% insieme ad un aumento dei produttori del 7,2%. 
I progressi registrati in Africa si devono agli incentivi e alla pianificazione strategica del biologico supportata dell'African Union grazie alla quale hanno registrato un trend di crescita sia la produzione di avocado che di cacao. Gli stessi successi si sono evidenziati anche in Asia dove la Cina, ad esempio detiene il primato sia per quanto riguarda le dimensioni del mercato (4,7 miliardi di euro) che la superficie agricola biologica (1,6 milioni di ettari). 
Non meno significativa la porzione di territorio destinate al biologico in America Latina (13%) che si conferma la terza area del mondo per entità di superficie dedicata all'agricoltura bio dopo Oceania ed Europa.

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