Reykjavik progetta in grande dichiarando guerra all'inquinamento atmosferico. La capitale islandese, infatti si impegna a dire stop alle emissioni tossiche di CO2 entro il 2040 schierandosi in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.
Per realizzare ciò, l'attenzione del governo si concentrerà innanzi tutto sul settore dei trasporti poiché in altri ambiti le emissioni sono già davvero contenute, decisamente non in linea con il trend europeo. Reykjavik, infatti, da tempo ormai si distingue nel panorama mondiale per l'attenzione dimostrata verso le energie pulite tanto da rientrare a pieno titolo tra le smart city.. L'elettricità che alimenta Reykjavik è prodotta interamente da fonti idroelettriche, mentre il riscaldamento è fornito dal geotermico dunque non inquina ed è praticamente a costo zero.
Si cercherà, a tal proposito, di potenziare l'uso dei mezzi pubblici. Si tenterà di spingere la maggior parte della popolazione a rinunciare alle proprie vetture per gli spostamenti urbani. Oggi a scegliere il servizio pubblico è il 4% degli abitanti della capitale, ma entro il 2030 si dovrà arrivare al 15%.
I cittadini che attualmente optano per la bicicletta o che si muovono a piedi sono il 19%, ma l'ideale sarebbe che passassero al 30%. Anche il settore del trasporto sostenibile verrà potenziato favorendo la diffusione di auto e mezzi pubblici elettrici, certo, questo comporterà una maggiore diffusione, in città, di stazioni per la ricarica dei motori elettrici.
Per divenire una green city a tutti gli effetti, attenta tanto alle fonti rinnovabili, quanto all'inquinamento ed alla sostenibilità ambientale, Reykjavik lancia un'ulteriore sfida investendo sulla "densificazione urbana" Si farà in modo cioè di mantenere la città entro gli attuali confini evitando che cresca in maniera indiscriminata. In questo modo si incentiveranno gli spostamenti brevi, a piedi o in bici e per raggiungere i luoghi di interesse non sarà necessario produrre gas nocivo dai tubi di scappamento delle auto proprie.