I capolavori custoditi nel Museo di Messina tornano ad essere accessibili al pubblico. Apre infatti, nella città peloritana il Mume, (Museo Interdisciplinare Regionale di Messina), dopo una prima parziale consegna il 9 dicembre scorso.
Attraverso le sue Sale i visitatori potranno inoltrarsi in un suggestivo viaggio che li condurrà dal medioevo fino all'età moderna attraverso opere che dall'XI secolo giungono ai primi anni del Novecento. Notevoli i capolavori di Antonello da Messina, come il Polittico di San Gregorio, o le due tele di Caravaggio: La resurrezione di Lazzaro e L'adorazione dei pastori, a testimonianza del fecondo periodo trascorso nell'isola da Michelangelo Merisi. Ancora interessanti le sculture in marmo di Gagini o quelle di Montorsoli come il celebre Nettuno, una cui copia domina lo stretto di Messina con la sua eleganza e forza. Il nuovo spazio mussale ospita numerosissime opere circa circa 750, alcune delle quali recuperate dalle macerie del terremoto del 1908 e per troppi anni abbandonate nei magazzini dell'ex Museo o comunque non valorizzate come al contrario avrebbero meritato.
I capolavori del MuMe sono distribuiti in 4700 metri quadri di superficie interna su due piani, la collezione prevede anche diverse opere provenienti dall'estero.
Il nuovo Museo per la città non rappresenta solo un grande contenitore d'arte, ma un'opportunità per riscoprire la propria storia e la propria identità che troppo spesso sembra essere scomparsa per sempre in quella terribile notte dell'8 dicembre del 1908 quando il sisma e il mare travolsero via Messina.