L'iniziativa è stata realizzata grazie al lavoro di Bio-bean, un'azienda britannica da tempo impegnata nello sviluppo di combustibile e carburante derivato appunto dai residui del caffè. Lo scarto della celebre bevanda era tra l'altro già stato impiegato soluzione efficace e sostenibile per riscaldare case private attraverso pellet e bricchetti di biomassa chiamati Coffee Log.
Si tratta dunque di un chiaro esempio di come i rifiuti possano essere riutilizzati se solo li si cominci a considerare una risorsa o non un pesante fardello di cui liberarsi al più presto dando così vita ad una vera e propria economia circolare.
Riciclando gli scarti del caffè che Bio-bean raccoglie da grandi catene commerciali e fabbriche si ottiene un notevole risparmio in termini di CO2 e si sostiene un serio progetto di mobilità sostenibile nella capitale britannica. Se si riuscissero a riutilizzare tutte le 200mila tonnellate di fondi di caffè prodotte ogni anno dai londinesi si eviterebbero emissioni fino a 126mila tonnellate di CO2.
Indispensabile, per la realizzazione del nuovo biodiesel B20 è stato l'apporto di Argent Energy e di Shell, questa ultima collaborazione fa parte della risposta energetica di Shell #makethefuture, un'iniziativa nata con l'intento di supportare imprenditori capaci di dar vita a progetti energetici che abbiano una ricaduta positiva sull'ambiente e sui cittadini.
Il fondatore di Bio-bean Arthur Kay infatti, grazie alla sua innovativa idea ha ottenuto il premio di innovazione di Shell LiveWire nel 2013 e il Mayor's Entrepreneur Programme nel 2012.