Maggio sarà un altro mese da bollino rosso per quanto riguarda la concentrazione di polveri sottili. Lo dichiara il Met Office, l'agenzia britannica per la meteorologia. Secondo gli studiosi si registrerà infatti, un picco vicino alle 410 parti per milione (ppm) di anidride carbonica.
Se si confrontano i dati dello stesso periodo del 2016, la crescita è evidente poiché lo scorso anno si era arrivati a 407,7. L'incremento non è notevole, anche se comunque superiore alla media dell'ultimo decennio, ma lo era stato nel 2016 in cui si era registrata un'accelerazione senza precedenti.Causa del peggioramento dello stato dell'aria che respiriamo è l'uso dei combustibili fossili e della deforestazione. La vegetazione e gli oceani, infatti giocano un ruolo chiave per la salute del pianeta. Essi assorbono parte dell'anidride carbonica in eccesso, in questo modo fanno sì che l'aumento registrato nell' atmosfera sia circa la metà di di quello reale, contenendo i danni non solo per l'uomo ma per tutti gli ecosistemi indistintamente.
Lo scorso anno è stato il primo in cui la concentrazione di anidride carbonica ha superato in modo permanente la soglia psicologica delle 400 ppm, attestandosi a una media annuale di 404,2 ppm. A registrare tali dati, decisamente allarmanti è stato l'osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii. Sicuramente la situazione è peggiorata anche a causa della presenza del Nino, il fenomeno naturale periodico che riscalda le acque le Pacifico tropicale. L'aumento della temperatura ha fatto sì che la CO2 aumentasse di 3,4 ppm, la cifra più alta in 50 anni di registrazioni.
Il 2017 è stato invece caratterizzato da un incremento stimato in circa 2,5 ppm. La situazione purtroppo, stando alle previsioni, resta drammatica dal momento che la media annuale sarà di 406,7 ppm, con un dato mensile minimo di 403,7 ppm che dovrebbe registrarsi a settembre. Il picco massimo di 409,8 ppm si aspetta, come del resto accada ogni anno, proprio nel mese di maggio.