By Maria La Calce on Giovedì, 20 Luglio 2017
Category: Salute

In Italia stop ai diesel ma con calma

Il 2017 non è certo stato un anno facile per i nostri polmoni e per l'ambiente. La qualità dell'aria delle nostre città infatti è stata davvero preoccupante. Gli allarmi per aver sforato i limiti di polveri sottili consentiti dalle direttive comunitarie si sono succeduti con insistenza tanto, alla fine, da non fare più notizia.

La zona più a rischio è stata quella della Pianura Padana coinvolgendo soprattutto Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna.
A tal proposito alcune Regioni si sono accordate per mettere in campo azioni concrete, ma non prima del 2018. Ci aspetteranno dunque un autunno ed un esordio d'inverno da bollino rosso.
Bisognerà così aspettare l'ottobre del 2018 per il blocco semestrale degli Euro 3 diesel e a distanza di due anni, nel 2020, il blocco degli Euro 4. Nel 2025 sarà la volta degli Euro 5.
Nonostante ciò, tuttavia, non si è fatto alcun riferimento alla messa al bando totale degli Euro3, cosa che invece si verificherà in altri Stati europei.
La flotta di Euro3 presente in Lombardia è costituita da ben 450mila autovetture e furgoni decisamente obsoleti, che hanno ormai tra gli 11 e i 17 anni, inquinanti e non dotati dei dispositivi di sicurezza delle auto più moderne. perché dunque ostinarsi a permetterne la circolazione? Soprattutto perché continuare a violare le norme comunitarie equivarrà a pesanti sanzioni da pagare che graveranno ulteriormente sui contribuenti. Il resto d'Europa e del mondo poi si sta muovendo in direzione diametralmente opposta, la Francia infatti ha annunziato la fine dei motori diesel nel 2040), quello olandese nel 2035, New York, Londra e Parigi addirittura nel 2025. 

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