I ricercatori hanno sottolineato come l'esposizione dei ratti al glifosato causi gravi danni alla loro salute tali da essere riscontrati per tre generazioni.
Sono stati messi in contatto con l'erbicida dei ratti in gravidanza ed esposti ad una dose di glifosato pari a metà del minimo considerato non pericoloso.
La prima generazione non ha evidenziato problemi di salute, ma nella seconda si sono registrati obesità, aborti spontanei ed un aumento di alcune patologie dei testicoli, delle ovaie delle ghiandole mammarie.
I maschi della terza generazione poi, hanno mostrato un aumento del 30% delle patologie prostatiche, mentre il 40% delle femmine ha sviluppato un aumento delle malattie renali. Secondo Michael Skinner, uno dei referenti del progetto, si tratterebbe di "tossicologia generazionale'. Tale fenomeno è già stato verificato per sostanze come fungicidi, pesticidi, componenti delle materie plastiche come il bisfenolo A, il repellente per insetti Deet e l'erbicida atrazina.
Responsabili della nuova incidenza patologica sarebbero dunque dei significativi cambiamenti epigenetici.