Il numero di ondate di caldo che li colpiscono infatti è aumentato del 54% nel periodo 1987-2016 pesando "come incendi che distruggono vaste aree di foreste".
Ad essere fortemente a rischio non è tuttavia solo la perdita di biodiversità, ma anche le popolazioni la cui vita è legata agli oceani. L'attrazione degli ecosistemi marini mette infatti fortemente in discussione la possibilità di praticare una pesca sostenibile minando l'economia di quelle società che vedono nel mare la loro sussistenza. Per non parlare poi delle ripercussioni legate alla produzione di ossigeno, alla protezione dalle tempeste, al contenimento dei gas serra e non ultimo al turismo.
Le maggiori conseguenze, secondo gli scienziati che hanno condotto lo studio saranno a carico delle specie fisse come le piante mentre altri esseri viventi, come i pesci tropicali, potrannno migrare con le correnti e trovare così nuovi habitat a cui adattarsi.