Pechino fa passi da gigante in fatto di qualità dell'aria. Mentre la Pianura Padana si sta sempre più trasformando in una camera a gas e non si riesce a porvi rimedio, la capitale cinese registra una notevole diminuzione di polveri sottili.
Il livello di PM 2.5 infatti, negli ultimi tre mesi dello scorso anno è diminuito del 54%. A renderlo noto è Greenpeace. La nota associazione ambientalista nel suo ultimo rapporto sul Paese del Dragone, ha evidenziato come nell'area che comprende Pechino, Tientsin e altre 26 città circostanti il particolato sia diminuito del 33%.
La situazione non è altrettanto confortante nel resto della Cina dove concentrazione di PM 2.5 è calata solo del 4,5%. Certo si tratta del tasso più basso mai raggiunto dal 2013, ma è ancora poco per parlare di un vero successo.
"il Piano d'azione nazionale contro l'inquinamento atmosferico ha portato a riduzioni massicce dei livelli di inquinamento e dei relativi rischi per la salute", ha dichiarato Huang Wei, attivista per il clima e l'energia in Asia orientale di Greenpeace, ma perché la qualità dell'aria muti radicalmente ci vorrebbe una drastica inversione di tendenza. "Le politiche a favore del carbone e dell'industria pesante invece, -ha continuato Huang Wei- stanno rallentando i progressi", anche se bisogna tuttavia ammettere che, a livello nazionale, il 2017 è stato il miglior anno per il Paese in fatto di qualità dell'aria.