Gli amanti dell'arte, alla ricerca di opere emozionanti e vibranti di vita e passione non potranno perdersi il film in programma il 17 e il 18 gennaio 2017 nelle sale cinematografiche di tutta Italia, Segantini, ritorno alla natura.
Soprattuto poi se subiscono il fascino della campagna, dei paesaggi alpini fatti di strade, borghi, valli, pascoli ed allo stesso tempo di quella gente semplice che li popola, colta in attimi rubati alla quotidianità, al duro lavoro, spesso insieme ai loro animali. A due anni dalla straordinaria mostra che ha attirato a Milano più di 200 mila persone, facendo conoscere al grande pubblico Segantini, il nostro più grande esponente del divisionismo torna ad essere protagonista.
La pellicola, aggiudicatasi il Premio del pubblico della sezione arte all'ultimo Biografilm Festival di Bologna, è diretta da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e con la partecipazione di Filippo Timi che dà voce e volto a Segantini in alcune ricostruzioni storiche.
Gli spettatori riconosceranno nel film un uomo complesso, raccontato attraverso le sue opere e le lettere autobiografiche, dotato di un grande talento e di una caparbietà tali da permettergli di imporsi nel panorama europeo del XIX secolo, nonostante le sue umili origini. Ruolo importantissimo per la realizzazione delle sue tele è giocato da quella Natura che Segantini percepisce quale fonte d'ispirazione artistica, ma allo stesso tempo anche spirituale. I suoi quadri risultano per tanto carichi di una forza e di una liricità fuori dal comune, alla ricerca di sottili corrispondenze e simboli come la poetica d'oltralpe imponeva sia nella letteratura che nelle arti visive e figurative. E il paesaggio diventa pertanto lo strumento privilegiato per una ricerca simbolica e moderna che, come spiega il regista Francesco Fei lo porta a cogliere "l'energia della natura nella sua più intima essenza e la presenza dell'uomo è colta nel confronto totalizzante con essa"