Gli Italiani acquistano meno, ma prestano più attenzione alla qualità di ciò che verrà portato in tavola. Ne carrello, infatti finiscono 2,5 chili di cibo in meno rispetto al passato ed un fenomeno del genere non si registrava da 10 anni, ma allo stesso tempo è evidente una preoccupazione crescente per la sostenibilità di ciò che viene comprato.
A dichiararlo è Coldiretti che nel rapporto "Meno peso, più qualità nel carrello" fotografa le nuove abitudini alimentari dei nostri connazionali. L'analisi è stata diffusa in occasione dell'incontro nel castello di San Giorgio di Maccarese, a Fiumicino (Roma) ed è stata promossa dall'azienda agricola Maccarese, il più grande allevamento d'Italia, associata alla Coldiretti.
Secondo Coldiretti tale fenomeno si spiegherebbe con il diffondersi della nuova cultura salutistica sempre più in voga nel nostro Paese. Non è un caso, infatti, il trend positivo dei prodotti prodotti Bio (+8,4%) e del Made in Italy (74%). Oltre la metà degli Italiani (53%) acquista spesso alimenti contrassegnati da marchio Dop, Igp, Doc.
In oltre il 59% degli intervistati predilige i prodotti a km zero e l'80% quelli di stagione, mentre tre consumatori su quattro, prima di fare un acquisto leggono l'etichettatura e la provenienza degli alimenti scegliendo poi, per lo più quelli italiani.Emblematico, a tal proposito il caso della carne. In Italia se ne consuma meno e sulle nostre tavole ne arrivano 79 chilogrammi l'anno pro-capite (tra pollo, suino, bovino, ovino).
Dato decisamente più basso se si confronta con altri paesi dell'UE, ma interessante se si considera che nasce da un nuovo interesse verso il cibo e la salute e da una nuova esigenza dunque di trasparenza ed affidabilità della fiera alimentare. La carne non va demonizzata in quanto è un alimento caratteristico della dieta mediterranea e fondamentale per il suo apporto nutrizionale, ma allo stesso tempo non si può rinunciare ad un prodotto davvero sano, accompagnato da una etichettatura chiara e completa anche sulla sua provenienza.